Soia

Soia

 

semi di soia

Famiglia: Papilionaceae

Specie: Glycine max L.

 

Storia della soia

La soia è una pianta erbacea annuale della famiglia delle leguminose originaria dell’Asia centro-orientale.

 

Fino alla fine dell’Ottocento era coltivata esclusivamente in Cina, ad oggi invece è uno dei prodotti più coltivati al mondo, anche per il largo uso di questo seme nell’alimentazione degli animali, e il maggiore produttore mondiale sono gli Stati Uniti. In Europa è coltivata soprattutto in Francia e Italia.

 

È una delle più importanti piante alimentari per la ricchezza dei semi in olio (18-20%) e in proteine (40%).

 

Varietà di soia

Esistono diverse varietà distinte in base alla precocità, all’altezza del primo baccello, alla resistenza alle malattie, allo stress idrico, ecc.

 

  • La soia gialla è la più conosciuta e coltivata e dalla sua lavorazione si ottengono diversi prodotti come le bevande vegetali, il tofu, il tempeh, le salse, i gelati e i dessert.

 

  • La soia verde, chiamata anche fagiolo mung o fagiolo azuki verde, ricca di aminoacidi essenziali e dalle piccole dimensioni, è la più utilizzata per la produzione dei germogli di soia.

 

  • La soia rossa, o fagiolo azuki rosso, è utilizzata nella cucina cinese per zuppe, contorni e per la preparazione di dolci.

 

  • La varietà nera è la più pregiata,

 

  • ed infine la varietà edamame, più allungata e di colore verde brillante, si consuma cotta al vapore con tutto il baccello.

 

La soia e i suoi prodotti

Da differenti lavorazioni della soia si ricavano prodotti diversi;

 

– dal seme intero si ottiene il latte di soia, prodotto ottenuto dal seme macinato, estratto a caldo in acqua e bollito,

– il tofu o formaggio di soia, latte di soia coagulato con sali di magnesio o calcio o aceto;

– il Natto, formaggio vegetale simile al tofu;

 

– il tempeh o carne di soia, ottenuto dal seme della soia gialla decorticato, bollito in acqua e fermentato per 24-48 ore da un fungo (gen. Rhizopus);

 

– i germogli di soia, ottenuti dalla germinazione dei semi della soia da varietà a seme piccolo,

– e i prodotti fermentati (salse e bevande).

 

– La salsa di soia è una salsa fermentata molto sapida, utilizzata come condimento sia a crudo sia nelle preparazioni culinarie; ne esistono diversi tipi e i due più noti sono il Tamari, tipica della cucina cinese e più pregiata, e lo Shoyu, particolarmente usata nella cucina giapponese, che prevede nella preparazione anche l’aggiunta del frumento.

 

Proprietà nutrizionali della soia

tabella con i valori nutrizionali della soia

Soia valori nutrizionali

La soia è un legume che spicca per il suo contenuto proteico e per la sua composizione in amminoacidi essenziali, ovvero i mattoncini che compongono le proteine e che il nostro organismo da solo non è in grado di sintetizzare.

 

Buono è anche il suo contenuto in grassi, prevalentemente della classe degli insaturi, tra cui troviamo anche i fitosteroli, in grado di abbassare il colesterolo nel sangue.

 

A livello di vitamine, spiccano quelle del gruppo B, soprattutto la tiamina, mentre tra i minerali potassio, calcio e ferro sono quelli più concentrati.

Proprio la notevole presenza di quest’ultimo è di primaria importanza, infatti la soia, in quanto fonte vegetale, contiene il così detto ferro non eme, che per essere assorbito necessita di essere associato ad una fonte di acido ascorbico o vitamina C. Un consiglio pratico può essere quello di condire il piatto con del succo di limone, o di scorza di arancia o con del peperoncino fresco.

 

Soia benefici

La soia gode di molte proprietà positive, soprattutto grazie alla presenza di minerali e proteine. Studi recenti evidenzierebbero un suo ruolo nella prevenzione cardiovascolare, proprio grazie al suo profilo proteico. Inoltre, alle proteine della soia, vengono spesso associate altre molecole interessanti, gli isoflavoni. Studi scientifici suggeriscono che alcune di queste molecole potrebbero aiutare a ridurre il rischio di cancro.

 

Come tutti i legumi, anche la fibra è ben presente, in grado di ridurre ulteriormente l’assorbimento del colesterolo plasmatico ed allo stesso tempo in grado di promuovere il senso di sazietà e la salute intestinale.

 

La soia non dovrebbe mai mancare in un’alimentazione sana, in particolare nei soggetti con problemi di ipercolesterolemia.

Inoltre le proteine della soia aiutano l’organismo ad assimilare la vitamina D mentre gli isoflavoni ed i fitoestrogeni aiutano a migliorare le funzioni ormonali e la circolazione del sangue, aiutando conseguentemente a controllare le vampate di calore e gli sbalzi d’umore, proprio per questo risultano utili in menopausa.

 

La porzione standard consigliata per i legumi, e quindi anche per la soia, è 150 grammi di legumi freschi o in scatola; per la soia secca invece si tratta di 50 grammi (che corrisponde a circa 4 cucchiai di soia secca).

 

Il consumo di questo alimento, sotto diverse forme, può risultare utile in alcuni casi:

 

Soia e interazioni

In caso di allergia o di sospetto di allergia alla soia è meglio non consumare i germogli di questo legume. È bene, inoltre, non eccedere con il consumo di questo alimento, poiché anche gli isoflavoni ad alte dosi possono risultare nocivi andando a interferire, per esempio, con il funzionamento della tiroide.

 

Inoltre il consumo di fagioli di soia e la salsa di soia è sconsigliato nei soggetti che assumono il linezolid, un antibatterico ossazolidinonico.

Se si assume la farina di soia (che si trova anche nel latte artificiale di soia) bisogna informare il proprio medico in quanto potrebbe essere necessario modificare la dose del farmaco per la tiroide levotiroxina.

 

Produzione e Tecnologia della soia

Caratteri botanici della pianta di soia

La soia è una pianta erbacea annuale estiva, interamente coperta di peli bruni o grigi, che può essere alta da 70 a 130 cm, con un portamento eretto o cespuglioso.

Le foglie sono trifogliate; i fiori sono riuniti in gruppi di 2-5 che vanno a formare delle infiorescenze, dette racemi, e di colore bianco o viola. La fecondazione è autogama ma non tutti danno luogo a frutti fertili: si ha, infatti, una elevata percentuale di aborti.

I frutti sono baccelli villosi, tondeggianti più o meno appiattiti, penduli, contenenti 3-4 semi; il colore può variare ed essere giallo, bruno, verdognolo o nero, con ilo piccolo e poco marcato. I semi hanno un peso oscillante tra 50 e 450 mg (100-200 nelle cultivar da olio). L’olio e le proteine sono concentrati per la massima parte nei cotiledoni.

 

La soia è una pianta originariamente brevidiurna, ovvero ha bisogno di notti piuttosto lunghe per fiorire; nelle differenti varietà che vengono coltivate presenta comportamenti diversi nei confronti della luce e, molte varietà precoci, sono fotoindifferenti.

 

Coltivazione della pianta di soia

La coltivazione della soia richiede una buona irrigazione e non presenta particolari esigenze per la tipologia di terreno, anche se sono sconsigliabili quei terreni troppo umidi e troppo sciolti.

 

La soia è una pianta miglioratrice della fertilità del suolo, è una tipica pianta da rinnovo a ciclo primaverile-estivo.

Solitamente serve a interrompere la coltura ripetuta del mais e, con le sue varietà precocissime, la soia si presta anche ad essere fatta come coltura intercalare dopo colture che liberano presto il terreno (ad esempio i piselli per l’industria o l’orzo per l’insilamento), con semina entro metà giugno.

 

La preparazione del terreno per la semina va fatta con una aratura piuttosto anticipata e la soia è una leguminosa che entra in simbiosi con un microrganismo azotofissatore specifico, Rhizobium japonicum, che nei terreni nuovi alla coltivazione della soia è assente. Per questo, quando si vuole coltivare la soia su un terreno che non l’ha mai ospitata, è indispensabile inoculare il seme con apposite colture microbiche.

 

La semina viene fatta a righe distanti 40-45 cm a cui seguono, come cure colturali, la rullatura e l’irrigazione.

Se il terreno è compatto una sarchiatura ha lo scopo di arieggiare il terreno per dar modo ai batteri aerobi di fissare l’azoto. Altri interventi occasionali possono essere la rottura della crosta, se le nascite stentano per questo motivo, e la concimazione azotata in copertura, se l’inoculazione del seme non ha avuto effetto.

 

Produzione della soia

La raccolta viene effettuata utilizzando mietitrebbie da frumento e ha inizio quando la pianta è quasi completamente defogliata e presenta steli e semi di colore marrone; in Italia questo accade in settembre, nel caso di coltura principale, o in ottobre avanzato, nel caso di coltura intercalare.

L’umidità del seme alla raccolta deve essere intorno al 12-14%; se superiore è necessaria l’essiccazione. Inoltre per una buona conservazione, il seme di soia che è oleaginoso deve essere immagazzinato con un’umidità del 10-12%.

 

La soia in commercio è disponibile in differenti forme, in base al trattamento subito.

 

Il latte di soia

Il latte di soia è una bevanda di origine vegetale che si ottiene dalla macerazione dei semi di soia nell’acqua, ha un sapore naturalmente dolce e può essere consumato da chi presenta intolleranza al latte vaccino.

 

Il tofu

Il tofu è un formaggio vegetale che si ottiene dalla cagliatura del latte di soia, lasciando i semi in ammollo per poi macinarli; il liquido lattiginoso così ottenuto viene fatto cagliare, messo in stampi a sgocciolare, risciacquato e pressato in forme.

 

La farina di soia

La farina di soia che si ottiene dalla macinazione dei semi e può essere usata in sostituzione delle altre farine. Non contenendo glutine può essere utilizzata anche dai celiaci.

 

I germogli di soia

I germogli di soia che si ottengono dalla pianta appena nata e sono consumati in aggiunta alle insalate o come guarnizione di altri piatti.

 

L’olio di soia

L’olio di soia che si ottiene schiacciando e spremendo a caldo i semi.

 

 

Dalla fermentazione della soia si ottiene:

Il miso

il miso, una salsa vegetale densa e dal colore scuro ottenuta facendo fermentare una pasta di semi di soia, acqua, riso e sale con un fungo, Aspegillus orzya. Si usa per insaporire zuppe e minestre.

 

Il Tempeh

Il Tempeh, definito anche “carne di soia”, è un alimento ottenuto dalla fermentazione del fungo Rhizopus oligosporus con i semi di soia gialla per un giorno intero. Si ottiene un impasto che in commercio si trova pressato in panetti (come il tofu) e può essere grigliato, arrostito o fritto.

 

Il Natto

Il Natto, un formaggio vegetale simile al tofu. La differenza è che la fermentazione avviene usando un fungo, il Bacillus natto, e la pasta di semi di soia. Questo alimento è ancora poco utilizzato in Italia.

 

Preparazione e Conservazione della soia

Esistono molti prodotti in commercio, dai fagioli ai germogli da consumare in insalate, ai baccelli maturi chiamati edamame, fino ai derivati della cucina orientale come salsa di soia, miso, tempeh, tofu e bevande a base di soia. Quest’ultime possono risultare una valida alternativa per i soggetti intolleranti al lattosio.

 

Per i prodotti industriali vi consigliamo di fare attenzione, leggendo le etichette nutrizionali, alle concentrazioni di zucchero e sale, spesso addizionate alle preparazioni come yogurt, gelati e burger vegetali.

La salsa di soia, per esempio, è molto ricca in sale e quindi vi sconsigliamo il suo utilizzo nella quotidianità; il sodio infatti può influire sulla predisposizione a sviluppare patologie come ipertensione e osteoporosi.



Tofu

Tofu

 

tofu

Tofu: cos’è e categorie

Il tofu è un alimento originario della Cina che viene prodotto a partire dalla cagliata del latte (o meglio bevanda) di soia e dalla successiva pressatura in forme.

 

Il tofu può distinguersi in due categorie principali: o fresco, direttamente prodotto dalla spremuta delle fave di soia, o conservato, prodotto a partire dal tofu fresco.

 

Le tipologie di tofu fresco

A seconda della quantità d’acqua che si estrae dalla cagliata, il tofu fresco si può dividere in tre tipologie:

 

  • Tofu delicato varietà che trattiene la maggior quantità di liquido con una consistenza simile a un budino;

 

  • Tofu solido asiatico prodotto con l’utilizzo di una stoffa che avvolgendolo assorbe una maggior quantità di liquido nella fase di coagulazione. La superficie del tofu è generalmente segnata con il motivo della mussola nella quale la forma era inserita;

 

  • infine vi è il Tofu secco occidentale, una particolare varietà di tofu con una quantità più bassa di acqua tra tutti i tofu freschi. È compatto come la carne cotta e, qualche volta, presenta una consistenza elastica. Se si affetta sottilmente, si sbriciola facilmente.

 

Proprietà nutrizionali del tofu

tabella con i valori nutrizionali del tofu

Tofu valori nutrizionali

Il tofu è un alimento ricco di proteine, ma a differenza della soia (da cui deriva) è molto più digeribile perché durante il processo di lavorazione le proteine si modificano.

 

Se è abbinato ad una fonte di carboidrati come pasta, riso, polenta, rappresenta, dal punto di vista proteico, un alimento completo di tutti gli amminoacidi essenziali.

 

Nel tofu è contenuta inoltre una buona quantità di sali minerali come calcio e ferro, è naturalmente privo di colesterolo e contiene prevalentemente acidi grassi po­linsaturi, di cui una piccola aliquota da acidi grassi omega 3.

Contiene in quantità notevoli la lecitina, sostanza presente nella soia che ostacola il deposito di colesterolo nei vasi sanguigni.

 

Questo “formaggio vegetale” è adatto a soggetti intolleranti al lattosio.

Anche le persone celiache possono assumere il tofu in quanto è pri­vo di glutine, tuttavia è importante che non abbia subito conta­minazioni crociate con altre sostanze o alimenti durante il processo di produzione, quindi è bene accertarsi che sia presente il simbolo identificativo della spiga barrata o altra dichiarazione o simbolo che certifichi questo processo (ad esem­pio logo del Ministero della Salute).

 

Tofu benefici

Il tofu ha una buona fonte di proteine vegetali, di grassi insaturi e isoflavoni.

Queste caratteristiche, rispettivamente, fanno si che si presti ad essere consumato nelle diete vegetariane, nelle alimentazioni in cui bisogna tenere sotto controllo il colesterolo e come alleato nell’alimentazione contro i tumori al seno e alla prostata.

 

La porzione standard consigliata è 100 grammi di tofu.

 

Tofu e interazioni

Il tofu contiene una grande quantità di fitoestrogeni ed è quindi da consumare con moderazione da parte delle donne in gravidanza, con tumori al seno o con problemi ginecologici e da parte dei soggetti che hanno problemi alla tiroide.

 

Produzione e Tecnologia del tofu

Gli agenti coagulanti per la produzione di tofu

Per la produzione industriale del tofu è possibile utilizzare diverse tipologie di coagulante in base alla consistenza del prodotto finale che si desidera.

 

Gli agenti coagulanti più diffusi sono:

 

  • il solfato di calcio o cloruro di sodio utilizzati soprattutto nella preparazione del classico tofu cinese dalla consistenza morbida.

 

  • Il cloruro di magnesio detto anche nigari, invece è impiegato nella produzione del tofu giapponese e anticamente veniva ricavato dal mare, con un processo di estrazione simile a quello attuato per l’estrazione del sale marino. L’utilizzo di questa varietà di caglio permette di ottenere tofu con consistenza liscia e delicata.

 

  • Infine può essere utilizzato il glucone delta-lactone (GDL), un acido organico naturale che permette di ottenere una consistenza del tofu più gelatinosa e vellutata e dal sapore leggermente aspro.

 

  • È possibile utilizzare anche un coagulante di origine vegetale come il succo di limone.

 

Le fasi di produzione del tofu

I fagioli di soia vengono tenuti in ammollo per alcune e ore e poi scolati e macinati per ottenere una purea che, dopo aggiunta di acqua, passa alla fase di ebollizione all’interno di grossi pentoloni di acciaio che vengono mantenuti chiusi.

In tal modo, le elevate temperature, permettono alla purea di soia in cottura di perdere per volatilizzazione gran parte degli aromi sgradevoli (tipici delle leguminose).

 

La fase successiva alla cottura è l’estrazione del latte di soia (la parte utile per il tofu) dal residuo rimanente della polpa di soia.

Il latte di soia viene di nuovo scaldato per poi aggiungervi l’agente coagulante.

A questo punto le proteine della soia e le parti ad essa associate coagulano, l’acqua viene allontanata dalla cagliata ed in seguito al compattamento finale si ottiene il formaggio vegetale ovvero il tofu.

 

Il prodotto viene poi confezionato sottovuoto in porzioni da 200-400 grammi che ne permette la conservazione in frigorifero fino a 3 settimane.

 

Le varietà di tofu conservato

Esistono inoltre molte varietà di tofu conservato, dovute a diverse modalità di lavorazione del tofu fresco.

Alcune di queste tecniche, probabilmente, hanno avuto origine dalla necessità di conservare il tofu nelle epoche in cui ancora non erano disponibili i frigoriferi, o dalla volontà di aumentare la durata del prodotto.

 

Tofu in salamoia (a cubetti):

il tofu secco viene fatto essiccare all’aperto sotto il fieno e lasciato maturare lentamente per azione di batteri presenti nell’aria. Viene poi immerso in acqua salata, con aceto, pepe o con una miscela di riso, pasta di semi, e semi di soia.

Ne esiste una particolare varietà chiamata tofu in salamoia rosso.

 

Il sapore del tofu in salamoia è simile a quello di certi formaggi per la presenza di peptoni che si liberano durante la maturazione. Dato che il tofu è insapore e inodore, assume il sapore e il profumo del liquido in cui è immerso.

La composizione del tofu secco è simile a quella della crema di formaggio e viene venduto di solito in piccoli barattoli di vetro. Se posto in frigo, si conserva per diversi anni.

 

Tofu aromatizzato:

l’aromatizzazione viene effettuata nella fase di spremitura delle fave di soia, durante il processo di formazione della cagliata.

In commercio è possibile trovare tofu con diversi tipi di aroma (all’aglio, al basilico, al pomodoro piccante), ognuno dei quali contiene diverse tipi di verdure ed aromi che lo rendono più appetibile.

 

Tofu dolce:

il tofu per dessert più comune comprende il tofu all’arachide, alla mandorla, al mango e al cocco.

Per produrre questo tipo di tofu, vengono miscelati nella spremuta delle fave di soia, prima della coagulazione, zucchero, frutta acida e gli aromatizzanti.

Molti tofu dolci hanno una consistenza simile al tofu delicato e vengono serviti freddi.

 

Tofu salato o tofu all’uovo:

è il principale tipo di tofu salato e aromatizzato.

Prima di aggiungere l’agente coagulante, vengono filtrate e incorporate, nella spremuta delle fave di soia, uova intere sbattute. La miscela viene lasciata cagliare in speciali tubi in plastica, cotta e confezionata per la vendita.

Questo tofu presenta un colore giallo pallido, dovuto all’uovo. Non presenta porosità ma una consistenza piena ed un sapore simile al tofu delicato.

 

Stagionalità del tofu

Il tofu si può trovare sul mercato tutto l’anno.

 

Preparazione e Conservazione del tofu

Preparazione casalinga del tofu

Per la produzione del tofu a livello casalingo bisogna mettere a bagno la soia gialla in acqua fredda o tiepida per almeno 12 ore ricordandosi di cambiare l’acqua di ammollo almeno 3-4 volte per allontanare le sostanze anti-nutrizionali.

Una volta che la soia si è ammorbidita bisogna sciacquarla nuovamente e frullarla con un quantitativo di acqua pari al volume della soia.

Dopo aver messo un litro di acqua a bollire si aggiunge la soia frullata e un pizzico di sale e si lascia cuocere per mezz’ora, mescolando di tanto in tanto.

A cottura ultimata si filtra con un colino ottenendo il “latte di soia” che viene lasciato raffreddare e conservato in frigorifero per 3-4 giorni.

Successivamente si mette il latte di soia in una pentola (preferibilmente di acciaio), si aggiunge un pizzico di sale, si porta ad ebollizione e si fa cuocere per 5 minuti, mescolando in continuazione.

Si aggiunge a poco a poco il succo di limone (o l’aceto) finché la massa di formaggio si separa dal siero.

Dopo di che si scola con una schiumarola e si mette l’agglomerato in un colino foderato (ricoperto con una stoffa bianca, fine e pulita) o in un recipiente forato e si lascia sgocciolare per circa 20 minuti.

È consigliabile coprirlo con un piattino mettendo sopra un peso per facilitare la pressatura e accelerare così l’eliminazione del liquido in eccesso.

Al termine di queste operazioni il tofu si presenterà di colore bianco sporco e sarà pronto per essere utilizzato per le varie preparazioni dolci o salate.

 

Conservazione del tofu fresco e secco

Il tofu può essere conservato, meglio se immerso in acqua salata, per 3-4 giorni in frigorifero. È possibile anche congelarlo ma in questo caso viene persa parte della sua consistenza.

In commercio è possibile trovare anche tofu a lunga conservazione (con scadenza di qualche settimana) oppure secco.

 

Le proposte di ricetta di FBO con il tofu

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