Categorie Alimenti: Frutta.

Kiwi

Kiwi

 

tipi di kiwi

Famiglia: Actinidiaceae

Genere: Actinidia

Specie: Actinidia chinensis

 

Storia del kiwi

Il kiwi è il frutto autunnale della Actinidia, pianta originaria della Cina introdotta in Nuova Zelanda all’inizio del XX secolo.

 

Viene diffusa in Europa a partire da metà del XX secolo e in Italia solamente negli anni ’70.

Attualmente l’Italia è la maggiore produttrice, seguono poi Nuova Zelanda, Cile, USA, Giappone e Francia.

Le regioni italiane dove è maggiormente diffusa questa coltura sono Lazio, Piemonte, Veneto e, in misura minore, Campania e Calabria.

 

Tipi di kiwi

Il genere Actinidia è suddiviso in due sezioni:

 

  1. Stellatae, che comprende l’Actinidia chinensis Pl. (= A. deliciosa A. Chev.);
  2. Leiocarpae, comprendente l’Actinidia arguta (Sieb. e Zucc.) Pl. ex Miq.

 

L’ Actinidia chinensis è una specie più da mercato, mentre Actinidia arguta è ornamentale.

 

Le cultivar impiegate sono: Hayward, Abbot, Allison, Bruno, Katuscia, Top star, Tumuri, Matua, Autari, M3.

 

In commercio si trova anche il kiwi latina IGP (Indicazione Geografica Protetta) la cui coltivazione e produzione è riservata esclusivamente a 24 comuni nelle due province di Latina e Roma.

 

Proprietà nutrizionali del kiwi

tabella con i valori nutrizionali del kiwi

Valori nutrizionali del kiwi

I kiwi sono composti principalmente da acqua, carboidrati semplici e fibra.

 

A livello dei micronutrienti spiccano la vitamina C, E, K, i folati e minerali come potassio e magnesio.

 

Benefici del kiwi

La fibra presente nei kiwi risulta avere caratteristiche prebiotiche, specialmente rivolte verso una selezione nell’intestino di batteri lattici, microrganismi positivi per la salute.

 

Per soddisfare il fabbisogno giornaliero di vitamina C, che corrisponde a 85 mg per le donne e 105 mg per gli uomini, sono sufficienti due kiwi. La vitamina C, come abbiamo già evidenziato altre volte, ha attività antiossidante ed è fondamentale per la salute del nostro organismo.

 

Oltre alla vitamina C, i kiwi presentano anche buone quantità di vitamina E, sempre con attività antiossidante e K, coinvolta invece nei processi di coagulazione del sangue.

Vi consigliamo, al fine di assorbire queste due vitamine liposolubili, di associarle ad una fonte di grassi come per esempio uno yogurt intero o della frutta secca.

Due kiwi apportano 60 µg di vitamina K, riuscendo così a soddisfare quasi la metà del fabbisogno giornaliero per la popolazione adulta di questa vitamina (fissato a 140 µg).

 

Tra i minerali spiccano potassio e magnesio: il primo contribuisce a regolare la pressione arteriosa, il secondo partecipa a molte reazioni cellulari ed è utilizzato per la produzione di energia del metabolismo.

 

Infine, le varietà di kiwi verde possono vantare il contenuto di clorofilla e folati.

La prima è un pigmento vitale per le piante che ha mostrato dei possibili effetti anti-invecchiamento, mentre la seconda è una vitamina idrosolubile fondamentale per la sintesi di proteine e DNA.

 

La porzione standard consigliata è 150 grammi che corrisponde circa a 2 kiwi.

 

Il consumo di questo alimento potrebbe essere utile per attenuare eventuali effetti avversi legati alle terapie oncologiche quali  diarrea, gonfiore sottocutaneo (o edema), anemia sideropenica e carenza di vitamina C.

 

Interazioni dei kiwi

I kiwi possono interferire con l’azione di farmaci antipertensivi, anticoagulanti e antiaggreganti.

Questo frutto è fonte anche di ossalati, sostanze naturali che in concentrazioni troppo elevate possono contribuire alla formazione di calcoli. Il loro consumo può quindi essere controindicato in soggetti con problemi a reni o cistifellea.

 

Inoltre nel kiwi sono presenti molecole associate alla cosiddetta “sindrome lattice-frutta”; per questo motivo, in caso di allergia al lattice, è bene fare attenzione al loro consumo.

 

Produzione e Tecnologia del kiwi

Caratteri botanici del kiwi

Il kiwi è il frutto della pianta Actinidia chinensis, una pianta rampicante con foglie cuoriformi che può raggiungere anche i 10 metri di altezza, caratterizzata da rami molto lunghi e sottili.

È specie dioica (ovvero una specie che ha sia individui maschili che femminili) e normalmente per la sua coltivazione si posiziona una pianta “maschile” ogni 6-8 “femmine”.

 

I fiori possono essere singoli o raggruppati in 2-3, presenti a partire da maggio, da cui si svilupperà il frutto; nelle piante femminili i fiori sono disposti in modo distanziato per dare spazio alla maturazione dei frutti.

Il frutto è una bacca ricoperta da peluria, la polpa è di un verde caratteristico, punteggiata di minuscoli semi, violacei o neri, disposti intorno a un cuore biancastro chiamato columella. La polpa è di un intenso color verde smeraldo chiaro. I semi, piccoli e neri, sono disposti a raggera attorno al fulcro centrale del frutto.

 

L’impollinazione è entomofila anche se i fiori non sono molto attrattivi per le api e perciò si aumenta il numero delle arnie; in misura minore anche anemofila.

 

Coltivazione del kiwi

L’Actinidia ama luoghi temperati, teme i danni da freddo, in presenza di forti venti spesso subisce sbrancamenti e il terreno deve essere asciutto, evitando i ristagni idrici.

Per la propagazione al Centro-Nord si utilizza la talea in modo da poter ricostruire la piata dai ricacci quando avvengono danni da freddo, mentre al Centro-Sud si usano piante innestate in vivaio o a dimora.

 

Tra la fine di giugno e l’inizio di luglio si effettua la potatura che provvede sia ad eliminare i frutti multipli che quelli deformi e con difetti di buccia in modo da lasciare per un totale di 800-1000 frutti per pianta.

 

Produzione del kiwi

La raccolta del frutto, senza il peduncolo, avviene tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre.

Il kiwi è un frutto climaterico. Infatti, come mele, pere, banane, pesche e altri frutti, continua la sua maturazione anche se staccato dalla pianta. I kiwi vengono infatti spesso raccolti anche se la loro maturazione non è completamente avvenuta.

 

Gli indici di riferimento impiegati sono il tenore zuccherino, pari a 7,5°Brix, oppure il contenuto di solidi solubili, al 12,5%. Tendenzialmente è precoce per il pericolo delle grandinate.

 

È il frutto a più elevato contenuto di vitamina C, è impiegato nel consumo fresco e nell’industria dolciaria.

La produzione italiana complessiva è pari a 310.000 t delle quali il 31% proviene dal Lazio. Le produzioni medie si aggirano sui 30-50 kg/pianta, pari a 200-250 q/ha.

 

Stagione del kiwi

In Italia la stagione dei kiwi inizia a novembre e termina a maggio; tra giugno e ottobre in commercio possono trovarsi frutti di provenienza neozelandese.

 

Preparazione e Conservazione del kiwi

Prima di pensare a come poter conservare i kiwi, occorre spesso completare la loro maturazione. Per farlo, può bastare metterli in una busta con altra frutta (preferibilmente mele e banane) così da sfruttarne l’emissione di etilene, responsabile della rapida maturazione.

Se invece desideri rallentarne la maturazione, sarà necessario procedere inversamente: tieni i kiwi lontani dall’altra frutta e possibilmente assicurati che ciascun frutto sia distante dall’altro.

 

Per conservare e mantenere i kiwi nel breve periodo, il frigorifero è un ottimo metodo, preferibilmente inserendoli all’interno di un sacchetto per gli alimenti specifico. A questo punto, puoi mettere la busta in frigo a una temperatura massima di 5°C. In questo modo, i kiwi si manterranno fino a una settimana.

 

Se invece sai che non potrai gustarti i kiwi acquistati entro una settimana, la soluzione perfetta è congelarli.

È consigliato lavarli, sbucciarli e tagliarli a rondelle e metterli nel freezer in una busta apposita. In questo modo, potrai conservarli per un periodo abbastanza lungo. Ti consigliamo di non superare i 10 mesi, perché oltre questa soglia si perderanno tutte le proprietà organolettiche del frutto.



    • LARN livelli di assunzione di riferimento di nutrienti e energia per la popolazione italiana. IV revisione. SICS, 2014; p. 8.
    • Lee Y.K., Low K.Y., Siah K., Drummond LM, Gwee K-A. (2012) “Kiwifruit (Actinidia deliciosa) changes intestinal microbial profile”, Microbial Ecology in Health and Disease;23.
    • www.agraria.org
    • www.bda-ieo.it
    • www.humanitas.it