Indivia
Famiglia: Compositae
Genere: Cichorium
Specie: Cichorium endivia L.
Cos’è l’indivia
L’indivia (Cichorium endivia L.) è un ortaggio originario del bacino del Mediterraneo del genere Cichorium, a cui appartiene anche la cicoria, e comprende diverse sottospecie: l’indivia scarola (Cichorium endivia latifolium), l’indivia ricciuta (Cichorium endivia crispum) e l’indivia belga.
Tipi di indivia
Esistono diversi tipi di indivia.
– L’indivia scarola è la più importante delle indivie sia per qualità che per diffusione ed è coltivata per le produzioni autunno-invernali.
Il cespo a rosetta è formato da foglie allungate di colore verde chiaro o scuro, con margine intero o dentato e nervatura marcata di colore bianco.
Ha un sapore leggermente amarognolo e una discreta croccantezza.
È diffusa soprattutto nel centro-sud Italia e esistono diverse varietà di indivia scarola, tra cui: la Bubikopf, la Bionda a cuore pieno, la Cornetto di Bordeaux, la Dilusia, la Full Heart, la Gigante degli ortolani e la Verde Fiorentina.
– L’indivia ricciuta è un’insalata di tipo invernale con foglie di colore bianco-giallo e verdi, lembi sfrangiati ed arricciati e i cespi non formano un grumolo.
Rispetto alla scarola, la riccia ha un sapore più amarognolo ed è molto croccante.
Le varietà si distinguono in precoci e tardive e le più diffuse sono: la Mantovana, la Riccia d’Italia, la Riccia fine d’estate, la Riccia romanesca, la Riccia a cuore d’oro, la Riccia grossa di Pancalieri, la Ruffec, la Riccia d’inverno.
– L’indivia belga è un ortaggio originario del Belgio e viene anche chiamata Cicoria witloof, che in olandese significa “a foglia larga”.
Ha un tipico sapore amarognolo e le foglie si presentano sode e croccanti, piuttosto affusolate, di colore bianco chiaro con le punte tendenti al verde.
L’indivia, insieme alla lattuga, costituisce il gruppo di da foglie per consumo crudo in insalata; l’indivia può essere consumata anche lessa.
Proprietà nutrizionali dell’indivia
Valori nutrizionali dell’indivia
L’invidia belga è composta principalmente da acqua e fibre, che la rendono un alimento ideale nei soggetti che debbano migliorare il transito intestinale.
Il limitato apporto energetico la rende adatta a regimi alimentari a basso introito calorico e grazie alla consistenza croccante, aumenta il senso di sazietà.
L’indivia belga è una buona fonte di vitamine A, C e del gruppo B ed un’ottima fonte di acido folico (vitamina B9). Povera di sodio e ricca di acqua, è diuretica e depurativa.
Interessante anche la presenza di calcio, minerale essenziale all’organismo umano.
Benefici dell’indivia
Nell’indivia è presente una discreta quantità di vitamina A che ha un ruolo importante a livello visivo, e di vitamina C che ha funzione antiossidante.
Risulta un’ottima fonte di acido folico (vitamina B9), essenziale per il benessere dell’apparato cardiovascolare ed è molto importante in gravidanza per uno sviluppo ottimale del nascituro.
Tra i minerali invece è presente una buona quantità di calcio che è essenziale nei meccanismi di contrazione e rilasciamento dei muscoli, nella coagulazione del sangue, nella regolazione della permeabilità cellulare e nella trasmissione dell’impulso nervoso.
La porzione standard di indivia consigliata è 80 grammi, che corrisponde a una ciotola.
Il consumo di questo ortaggio potrebbe essere utile in caso di gonfiore sottocutaneo o edema, un possibile effetto collaterale legato al trattamento oncologico.
Produzione e Tecnologia dell’indivia
Caratteri botanici della pianta di indivia
L’indivia è una pianta biennale a produzione prevalentemente autunnale.
Il prodotto è costituito dal “cespo” ovvero dalla rosetta di foglie che coronano il brevissimo fusto e che nell’accrescimento si sovrappongono e si serrano in un grumolo, detto cuore, più o meno compatto.
I fiori solitamente sono 18-20 con colore bluastro; i frutti sono piccoli acheni (commercialmente i semi) allungati, angolari, muniti di pappo, in genere bianchi nella indivia riccia, grigi in quella scarola.
Coltivazione dell’indivia
L’indivia nella piccola coltura viene seminata in semenzaio e successivamente trapiantata, mentre nella grande coltura viene praticata la semina diretta, impiegando seme normale o confettato.
La sua coltivazione avviene in avvicendamento con altre colture erbacee.
La semina viene eseguita a file distanti 30-40 cm, con distanze tra le piante sulla fila di 25-35 cm.
La lotta alle erbe infestanti viene fatta con sarchiature e diserbanti.
Solitamente la semina avviene nel periodo di luglio-agosto, con la raccolta che va dall’autunno fino al termine dell’inverno a seconda del clima.
Per favorire l’imbianchimento del grumolo a volte i cespi vengono legati circa 2 settimane prima della raccolta.
Le rese ad ettaro variano da 200 a 300 quintali.
Stagionalità dell’indivia
In commercio l’indivia si può trovare da ottobre ad aprile.
Preparazione e Conservazione dell’indivia
Tra le insalate è l’unica che richiede un trattamento particolare per via della forma del cespo con foglie molto compatte.
Per questo vi consigliamo di scegliere solo cespi freschi, nel caso siano flosci e macchiati acquistano un sapore amaro ed una consistenza fastidiosa al palato.
Come prima operazione introducete un coltellino alla base facendolo penetrare e facendolo girare con un movimento circolare, togliendo il torsolo centrale.
Successivamente sfogliate il cespo eliminando le prime foglie esterne, lavatelo accuratamente sotto l’acqua corrente, sovrapponetele alcune sul tagliere e tagliatele a striscioline.
Come la maggior parte degli ortaggi si conserva in frigorifero per un paio di giorni, preferibilmente avvolta in un foglio di giornale, che previene l’eccessiva refrigerazione delle foglie.