Cachi
Famiglia: Ebenacee
Genere: Diospyros
Specie: D. kaki
Storia dei cachi
Il cachi appartiene alla famiglia delle Ebanaceae; ne esistono più di 400 specie, piantate a livello globale, tra le quali rivestono un’importanza significativa Diaspyros kaki, Diospyros virginiana, Diospyros oleifera e Diaspyros lotus.
E’ un frutto coltivato soprattutto in Cina, Corea, Giappone, Brasile, Turchia e Italia, cioè in regioni calde.
Rispetto alla produzione globale pari a oltre 3,3 milioni di tonnellate, riferita all’anno 2007, il primato va alla Cina, con il 70,0%, seguita dalla Corea con il 10% e dal Giappone con il 7,0%.
Il cachi è stato introdotto in Italia alla fine del secolo scorso; la regione mediterranea è adatta alla produzione del cachi, dove ha raggiunto le 110.000 tonnellate.
Tipi di cachi
Le cultivar di interesse vengono classificate secondo l’astringenza dei frutti in quattro gruppi:
due gruppi sono costanti alla fecondazione e si distinguono in:
- Non astringenti (CFNA), eduli fino alla raccolta
- astringenti (CFA), che devono post maturare
gli altri due gruppi sono variabili alla fecondazione e si distinguono in:
- non astringenti (VFNA), che richiedono l’ammezzimento,
- astringenti (VFA), eduli solo nella parte intorno al seme.
Proprietà nutrizionali dei cachi
Valori nutrizionali del caco
Il cachi è formato da circa l’80% di acqua, 0,6% di proteine, 0,3% di lipidi totali, 16% di carboidrati totali e alcuni minerali, come potassio e fosforo.
I cachi sono caratterizzati da un basso tenore di acidità, un elevato contenuto di carboidrati tra cui il saccarosio e i suoi monomeri (glucosio e fruttosio) e un elevato contenuto di vitamine soprattutto la vitamina C e la A. Quest’ultima sottoforma del suo precursore: il beta-carotene.
I frutti immaturi contengono un elevato contenuto di tannini, composti fenolici dotati di attività antiossidante; questa quantità tende a diminuire nel corso della maturazione.
Il colore arancione/giallo della buccia e della polpa che caratterizza questi frutti è dovuto ai caroteni e alle xantofille.
I carotenoidi, una volta che i cachi hanno raggiunto piena maturazione, hanno una quantità 10 volte maggiore nell’epidermide rispetto alla polpa; un discorso analogo vale anche per la vitamina C, che si trova sotto forma di acido ascorbico, che presenta nell’epidermide un contenuto 4 volte maggiore rispetto alla polpa.
La quantità di polifenoli, catechine e pro-antocianidine varia tra le diverse varietà. Infatti le varietà non astringenti (CFNA e VFNA) sembrano contenere meno polifenoli, catechine e tannini e risulteranno quindi meno antiossidanti rispetto quelle astringenti (CFA e VFA).
Benefici del caco
Il cachi grazie ai suoi componenti svolge un’azione protettiva contro la produzione di radicali liberi, ipercolesterolemia, diabete mellito, cancro, disturbi del derma, ipertensione.
Le foglie inoltre, utilizzate in infusione, sembrerebbero avere effetti positivi sia nella prevenzione che nel trattamento di aterosclerosi cerebrale, diabete e ipertensione.
La porzione consigliata è di 150 grammi, che equivale a un caco.
Una porzione di cachi contiene 356 µg di vitamina A (come retinolo equivalenti), ricoprendo così più di metà della dose giornaliera raccomandata di questa vitamina, facendo riferimento alla popolazione adulta.
Infatti l’assunzione giornaliera raccomandata (RDA, Recommended Daily Allowance) di vitamina A (come retinolo equivalenti) per la popolazione adulta è di 700 µg per gli uomini e 600 µg per le donne.
Interazioni del caco
Il consumo di cachi potrebbe interferire con l’azione di farmaci antipertensivi (come amlodipina, felodipina, nifedipina, nicardipina, nimodipina, verapamil, diltiazem, bepridil)
Produzione e Tecnologia dei cachi
Caratteri botanici del caco
Il cachi è un frutto tropicale deciduo, fibroso e carnoso.
Si tratta di un frutto climaterico, ovvero che matura dopo essere stato separato dalla pianta, grazie alla presenza dell’etilene.
La qualità alimentare del cachi è migliore alla fine della fase preclimaterica per la presenza di zuccheri massimi e del colore arancione caratteristico.
L’albero del cachi ha notevoli dimensioni ed è longevo. I rami possono essere a legno, misti e brindilli, con gemme miste inserite all’apice del ramo. La pianta produce frutti sui rami e, quindi, la potatura deve essere curata.
I fiori solitari sono femminili, mentre gli ermafroditi possono essere in infiorescenze trifore, dove i due laterali sono maschili.
Il frutto è una bacca con 0-8 semi ed è possibile la via partenocarpia, ovvero la forma di sviluppo dei frutti in assenza di fecondazione, per cui risultano privi di semi.
Coltivazione del caco
L’albero del cachi non è molto resistente al freddo. In presenza del vento i rami scendono con il carico dei frutti. Il terreno deve essere ben drenato perché l’eccesso idrico provoca marciume.
La propagazione del cachi avviene mediante innesto a marza, ovvero tramite un rametto prelevato dalla pianta che servirà per la moltiplicazione della stessa. Infatti la talea, ovvero la parte della pianta utilizzata per generare un nuovo individuo, non può essere usata a causa della poca attività rizogena (processo di formazione delle radici di una nuova pianta).
I portinnesti sono tre: il più utilizzato in Italia è Diospyrus lotus; il Diospyrus kaki è affine a tutte le cultivar e resiste alla siccità, ma è poco resistente al freddo; infine Diospyrus virginiana è disforme e pollonifero.
Produzione del caco
I mesi di ottobre e novembre sono dedicati alla raccolta, in quanto si ha il fenomeno, detto viraggio, della variazione del colore della buccia, oltre a una maturazione fisiologica che porta all’ammezzimento del frutto, che viene consumato.
Stagionalità dei cachi
In Italia i cachi sono di stagione a ottobre, novembre e dicembre.
Preparazione e Conservazione dei cachi
I cachi vengono utilizzati in ricette culinarie soprattutto per dolciumi, ad esempio per la preparazione di confetture, torte, mousse o insalate di cachi.
Difficilmente il frutto viene conservato, ma è possibile la conservazione per 2-4 mesi a 0-2°C e in atmosfere controllate.