La radioterapia, a differenza della chemioterapia, è un trattamento locale, coinvolge quindi aree localizzate del corpo comportando effetti collaterali prevalentemente nella zona di applicazione.
Vi sono due tipologie di radioterapia:
- esterna, in cui il fascio di radiazioni ionizzanti è indirizzato dall’esterno verso il corpo,
- interna, chiamata anche brachiterapia o radioterapia di contatto, in cui una fonte radioattiva è inserita chirurgicamente all’interno del corpo vicino al tumore.
L’obiettivo è di eliminare la massa tumorale o di ridurla attraverso il danno diretto alle cellule tumorali.
L’effetto della terapia radiante sul tessuto sano vicino all’area da irradiare può produrre cambiamenti della normale funzione fisiologica, peggiorando lo stato nutrizionale del paziente.
Può infatti interferire con l’ingestione, la digestione o l’assorbimento dei nutrienti.
Ad esempio i pazienti sottoposti a trattamento radiante nel distretto testa collo possono presentare complicanze maggiori.
Anche i pazienti che ricevono la terapia su una parte del tratto gastrointestinale sono più suscettibili ad effetti avversi connessi all’alimentazione.
Effetti avversi e buona nutrizione in radioterapia
Gli effetti avversi della radioterapia dipendono dalla sede irradiata, dalla dose totale, dal frazionamento, dalla durata e dall’estensione dell’area trattata.
La maggior parte di questi effetti sono in acuto, incominciano intorno alla seconda o terza settimana di trattamento e diminuiscono due o tre settimane dopo che la radioterapia è terminata.
L’intervento nutrizionale è basato sulla gestione dei sintomi, i pazienti che mantengono una buona nutrizione hanno più probabilità di tollerare gli effetti avversi del trattamento.
Un adeguato apporto calorico e proteico, impostato tempestivamente in parallelo ai trattamenti, può aiutare a mantenere la resistenza del paziente e a prevenire il catabolismo dei tessuti, cioè ad evitare che l’organismo sia costretto ad utilizzare le proprie scorte di nutrienti per ricavare energia, meccanismo che porta al deperimento muscolare e ad un’ulteriore perdita di peso.
Alcuni dei più comuni effetti avversi che influiscono sull’alimentazione causati dall’irradiazione di testa e collo includono: alterazione del gusto o avversione al cibo, secchezza delle fauci, saliva densa, mucosite, disfagia, restringimento dell’esofago superiore.
L’irradiazione del torace può essere associata a esofagite, disfagia, reflusso esofageo.
Mentre se l’irradiazione è rivolta all’intestino o alla pelvi, si possono verificare: diarrea, vomito, enteriti, malassorbimento di nutrienti.
Le informazioni qui contenute non sostituiscono il parere del medico.