Pancitopenia e Neutropenia

Si parla di pancitopenia quando tutti e tre i tipi di cellule ematiche periferiche sono ridotti nel numero.

Coesistono quindi una leucocitopenia (neutropenia in senso stretto e clinicamente rilevante), un’anemia e una trombocitopenia.

 

Le forme lievi di pancitopenia si rilevano spesso per caso durante i controlli di routine. Nelle forme gravi invece il paziente si presenta con sintomi corrispondenti a pallore, stanchezza, affanno in seguito all‘anemia, tendenza all’infezione a causa della leucopenia- neutropenia o emorragie insolite, come epistassi o petecchie, derivanti dalla trombocitopenia.

 

Le cause della pancitopenia sono complesse. In genere si distingue tra forme dovute a una ridotta produzione di cellule nel midollo osseo e forme dovute a una rapida degradazione cellulare periferica o midollare.

 

Generalmente la pancitopenia derivante da malattie oncologiche può essere di entrambi i tipi, in particolare si parla di:

  • Formazione cellulare insufficiente nel midollo osseo in casi di leucemie acute, linfomi maligni, mieloma multiplo, mielofibrosi, carcinomi con metastasi nel midollo osseo, in seguito a chemioterapia e radioterapia;
  • Degradazione cellulare eccessiva in periferia: secondaria associata a linfoma o neoplasma maligno.

 

La riduzione delle tre linee cellulari comporta inoltre un aumentato rischio di ecchimosi, di emorragie di vario tipo (a causa del deficit di piastrine; solo per fare un paio di esempi: epitassi, ovvero perdita di sangue dal naso, e gengivorragie) e di malattie infettive (a causa del deficit di globuli bianchi).

Il quadro clinico quindi è piuttosto delicato perché, oltre a dover affrontare la condizione patologica di base (quella che ha appunto determinato l’insorgenza di pancitopenia), il paziente corre il concreto rischio di dover fronteggiare altri tipi di malattia.

 

Cosa fare in caso di pancitopenia

Mantenere o recuperare un buono stato nutrizionale, nei pazienti sottoposti a terapia oncologica o che hanno subito un trapianto di midollo, è fondamentale per affrontare al meglio la fase di recupero e convalescenza.

I cibi da consumare dovranno essere sicuri dal punto di vista igienico e ricchi di nutrienti.

Nessun alimento in natura è sterile, cioè privo di microbi, l’importante è evitare la moltiplicazione microbica seguendo alcune semplici regole che assicurano una dieta a bassa carica microbica.

 

Come scegliere gli alimenti:

  • scegliere un punto vendita pulito e ordinato;
  • controllare sempre le date di scadenza;
  • controllare l’integrità della confezione che non deve essere bagnata, schiacciata o ricoperta di brina;
  • acquistare per ultimi i surgelati e trasportarli sempre in un contenitore termico;
  • attenzione all’acquisto del pesce deve essere venduto su bancone refrigerato, meglio se su letto di ghiaccio, l’occhio deve essere sporgente e le branchie rosee o rosse.

 

Come conservarli:

  • i surgelati devono essere conservati ad una temperatura di – 18 ° C;
  • conservare i prodotti deperibili (latte, yogurt, budini, cibi freddi) ad una temperatura inferiore ai 4°C;
  • conservare in dispensa ben pulita e areata i prodotti non deperibili (pasta riso, farina, zucchero, legumi) suddivisi in confezioni o contenitori ben chiusi;
  • olio: conservare ben chiuso lontano da luce e calore;
  • alimenti in scatola: pulire la parte superiore della confezione prima dell’apertura, consumare immediatamente il contenuto, evitare di mangiare quello che rimane in un secondo momento.

 

In frigorifero:

Curarne molto bene la pulizia, lavandolo settimanalmente o ogni qualvolta se ne rilevi il bisogno.

Organizzare la disposizione del cibo all’interno del frigorifero, riponendo i cibi nel seguente ordine partendo dal basso: verdura e frutta, carne, pesce, formaggi, creme latte e panna. Le uova vanno sempre tenute nella loro confezione d’acquisto.

Tutti i cibi riposti in frigorifero devono essere messi in contenitori o buste perfettamente chiusi.

Tenere sempre separati i cibi cotti dai cibi crudi.

 

In congelatore:

Alcuni surgelati sono prodotti validi sia dal punto di vista igienico che nutrizionale, se l’alimento di partenza è di buona qualità e le tecniche di conservazione sono corrette.
Non acquistare surgelati con buste ricoperte di cristalli di ghiaccio, o gelati ricoperti di ghiaccio.

La temperatura del congelatore dovrebbe rimanere sotto i 14°c ricordare che il freezer non conserva in eterno. Controllare che il congelatore abbia 3 o 4 stelle che assicurano una temperatura fino a -18° C.

Se si congelano cibi in casa occorre fare monoporzioni con riportata la data di preparazione e riporle nel freezer in modo che non tocchino altri prodotti.

 

Come scongelarli:

  • Se possibile riscaldare il prodotto ancora surgelato in acqua già bollente, fare attenzione che la cottura avvenga in modo completo anche all’interno del prodotto;
  • In alternativa i prodotti vanno scongelati: nel frigorifero, al mattino per la cena o la sera per il pranzo, o con l’uso del forno a microonde;
  • Non scongelare mai i cibi a temperatura ambiente.

 

Alimenti caldi:

Vanno mantenuti ad una temperatura superiore a 60-65°C e consumati il prima possibile. Per quanto riguarda i prodotti confezionati leggere sempre le modalità di conservazione e la data di scadenza, controllare visivamente che il prodotto non presenti muffe, cattivi odori, nel dubbio non mangiarlo. Scegliere quando è possibile la monoporzione.

 

Come prepararli:

  • prima di cominciare a cucinare lavarsi accuratamente le mani, se si hanno tagli o abrasioni indossare sempre i guanti di gomma,
  • indossare una mascherina se sono presenti sintomi simil influenzali,
  • lavarsi sempre le mani quando si passa da un cibo ad un altro,
  • detergere con acqua calda e sapone le superfici all’inizio della preparazione e ogni qualvolta si cambi pietanza,
  • lavare in modo accurato con disinfettante alimentare frutta e verdura,
  • non consumare frutta e verdura che presentano parti ammuffite,
  • non consumare patate parzialmente verdi o con germogli,
  • tenere gli animali domestici lontano dalla cucina.

 

Cottura:

  • cuocere molto bene carne, pesce, uova, ed eventualmente verdure (pentola a pressione, vapore, forno, bollitura, padella);
  • consumare il cibo entro 2 ore dalla preparazione, in estate entro 1 ora;
  • cibi cucinati in precedenza: suddividere il cibo già cotto in piccole monoporzioni all’interno di contenitori ben chiusi e riporli in frigorifero appena si saranno intiepiditi, al momento del consumo riscaldare molto bene il cibo;
  • non riscaldare mai un cibo più di una volta;
  • lessatura ed ebollizione non dovrebbero mai essere inferiori ai 10 minuti;
  • ricordare che il tempo di cottura varia in base alla porzione cucinata.

 

Quali alimenti consumare:

  • Variare il più possibile la propria alimentazione, scegliendo fra le proposte dei cibi permessi;
  • Evitare il consumo di conserve domestiche (pomodoro, marmellate, miele, frutta sciroppata, verdure sottolio e in salamoia);
  • Il buon aspetto di un alimento non è garanzia di un cibo sano, non assaggiare mai un cibo se si sospetta che possa essere deteriorato.

 

Cibi permessi in caso di pancitopenia

  • verdure cotte;
  • creme di legumi ben cotti e passati al passaverdure eliminando le bucce;
  • pasta o riso con condimenti semplici (sugo di pomodoro, pesce bianco);
  • carne ben cotta al forno in padella o bollita;
  • pesce ben cotto al forno in padella o bollito;
  • mortadella, prosciutto cotto, crudo, affettato di pollo o tacchino in vaschette sigillate;
  • formaggini confezionati tipo MIO, Parmigiano Reggiano, formaggi stagionati e pastorizzati, sottilette;
  • gelati industriali confezionati singolarmente senza noccioline, ghiaccioli industriali;
  • frutta cotta o cruda ma lavata con “Amuchina diluita, disinfettante Chicco o Milton” e privata della buccia;
  • bibite e succhi di frutta industriali che si conservano fuori frigo, scegliere quelli in brick monoporzione;
  • latte e yogurt pastorizzati o UHT se l’alvo è regolare, in alternativa è possibile scegliere latte di riso;
  • latte di riso al cacao, panna per caffè in monoporzione;
  • caffè: limitarsi a 1 al giorno;
  • tè, camomilla o tisane in filtro preparati con acqua bollente;
  • pane, biscotti semplici senza creme o marmellata;
  • patate bollite o al forno (precedentemente lavate e sbucciate con cura)
  • 1-2 uova ben cotte a settimana (sode, in camicia, frittata o al tegamino),
  • zucchero, zucchero di canna, burro, burro di arachidi, olio, sale, panna o besciamella UHT;
  • marmellata o miele industriali, pastorizzati in monoporzione.

 

 

Le informazioni qui contenute non sostituiscono il parere del medico.

 

 

Fonti

 

  • Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi “ Strategie per una vita sicura dopo trapianto di cellule staminali da midollo osseo, cellule staminali o cordone ombelicale” giugno 2011.
  • Commissione permanente di studio ONB “1° vademecum sull’igiene degli alimenti” Luglio 2013.
  • Dipartimento Oncologico e Tecnologie Avanzate Struttura complessa di Ematologia “Guida alla degenza per pazienti e famigliari” marzo 2014.
  • INRAN “Linee Guida per una sana alimentazione italiana” Capitolo 10 “ La sicurezza dei tuoi cibi dipende anche da te” revisione 2003.
  • Orientarsi n°64 “ La dimissione dopo il trapianto di cellule staminali emopoietiche” Supplemento d’informazione a “Diario di Bordo” reg. tribunale di bologna n° 6759 del 31/12/1997.
  • www.mqzh.ch