La chirurgia è spesso il primo passo per il trattamento dei tumori.
I pazienti con malnutrizione hanno un rischio più elevato di complicanze post-operatorie e mortalità. È necessario, quando possibile, correggere i deficit nutrizionali di macro e micronutrienti prima di sottoporsi all’intervento.
Secondo il tipo di procedura utilizzata, la chirurgia può causare impedimenti meccanici o fisiologici all’alimentazione. Questo accade ad esempio nelle resezioni gastriche o intestinali o nei tumori del distretto testa collo.
Inoltre l’intervento spesso produce un’immediata risposta metabolica che aumenta il fabbisogno energetico e modifica le esigenze di nutrienti necessari per la riparazione tissutale e la guarigione, in un momento iniziale in cui i fabbisogni spesso non sono raggiunti.
Le complicazioni nutrizionali sono solitamente più evidenti e severe quando la crescita tumorale e le terapie anti-tumorali coinvolgono il tratto gastrointestinale (esofago, stomaco, cistifellea, colon-retto).
A seconda della porzione di tratto gastrointestinale coinvolta nella procedura chirurgica, si possono manifestare carenze specifiche per alcuni nutrienti assorbiti proprio nella zona interessata. Ad esempio la vitamina B12 viene assorbita nell’ultimo tratto del tenue e va integrata nelle resezioni dell’ileo.
I tumori di testa-collo (cavità orale, faringe, laringe, cavità nasali, ghiandole salivari, orecchio, collo) a causa della loro posizione possono avere profonde implicazioni sullo stato nutrizionale.
La chirurgia di queste sedi può influenzare negativamente, sia in maniera temporanea che permanente, la funzione masticatoria e di deglutizione, ma anche la capacità gustativa e olfattiva.
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