Per la chemioterapia vengono utilizzati degli agenti chemioterapici che possono essere somministrati sia oralmente che per endovena e che possono essere utilizzati come singoli agenti o in combinazione in base al tipo di tumore e alle condizioni cliniche della persona.
L’obiettivo primario della chemioterapia è la cura del tumore, utilizzando una dose efficace che provochi il minor danno possibile alle cellule sane dell’organismo.
In genere a seconda della sede tumorale, allo stato di avanzamento della malattia ed ai fattori individuali, viene pianificato il trattamento chemioterapico adeguato.
Stabilito questo, la chemioterapia può essere somministrata come terapia:
- adiuvante: dopo la chirurgia per ridurre la probabilità di recidiva;
- neo-adiuvante: prima della chirurgia per ridurre le dimensioni del tumore e consentire una migliore riuscita dell’intervento;
- concomitante: insieme a una o più terapie (es. chemioterapia e radioterapia o anticorpi monoclonali).
La chemioterapia è un trattamento sistemico, coinvolge dunque tutto l’organismo, ed è per questo motivo che potenzialmente chi si sottopone a chemioterapia può avere più effetti avversi rispetto alla chirurgia e alla radioterapia.
Tra gli effetti avversi i più frequenti sono:
stanchezza, perdita di appetito, alterazioni del gusto, nausea, vomito, diarrea, costipazione, mucositi ed esofagiti, caduta dei capelli, disturbi alla pelle e alle unghie, compromissione della funzionalità del midollo osseo con maggior rischio di contrarre infezioni.
Inoltre la malnutrizione, la disidratazione e la perdita di peso prima e durante la chemioterapia, possono condizionare il recupero del paziente. Oltre ad esse, anche la tossicità sviluppata tra i cicli di chemioterapia influenza direttamente l’iter del piano di trattamento programmato.
Gli effetti collaterali dei trattamenti chemioterapici possono essere maggiori se il paziente presenta delle comorbilità come diabete, patologie cardiache o renali.
Vale la pena ricordare che la maggior parte degli effetti collaterali tendono a regredire con la sospensione del trattamento.
Le informazioni qui contenute non sostituiscono il parere del medico.