Schellekens MPJ, van der Lee ML.
Loneliness and belonging: Exploring experiences with the COVID-19 pandemic in psycho-oncology.
Psycho-Oncology.2020;29:1399–1401.
Sono state esplorate le esperienze con la pandemia da COVID-19 in pazienti o familiari che hanno cercato aiuto in un istituto di salute mentale di psico-oncologia. Si noti che i membri della famiglia hanno cercato aiuto per se stessi, a volte indipendentemente dal malato di cancro.
Il 12 marzo i Paesi Bassi sono entrati in lockdown. Sette settimane dopo il lockdown, i clienti (pazienti esterni e familiari) sono stati invitati a partecipare ad una indagine sulla pressione psicosociale della pandemia da Covid-19. Nei 274 partecipanti sono stati principalmente diagnosticati disturbi d’ansia (incluso il disturbo post traumatico da stress), disturbi somatici o disturbi depressivi.
La pandemia aggiunge incertezza in molti pazienti, aggiungendo ulteriori preoccupazioni. I timori riguardavano principalmente l’infezione da COVID-19 (50,5%) e la necessità di un trattamento nell’unità di terapia intensiva (58,0%). Molti pazienti hanno dichiarato la preoccupazione di essere soli in ospedale (45,6%) e non essere in grado di dire addio a familiari e amici in caso di morte da COVID-19 (44,5%). I familiari sono risultati principalmente preoccupati di infettare il paziente (65,9%).
Accanto alla paura, la solitudine è risultata essere la preoccupazione principale di molti clienti: il 36.3% dei pazienti e il 41.4% dei membri della famiglia si sentiva più solo di prima della pandemia. Questi sentimenti di solitudine sembravano alimentare le loro preoccupazioni per quanto riguarda il cancro. Le uscite sociali offrivano una gradita distrazione, allontanando i pensieri dal cancro. Ora che se ne sono andati, la loro vita è di nuovo completamente concentrata sul cancro.
Tuttavia, un grande gruppo di pazienti (45,5%) e di familiari (41,5%) si è sentito più a suo agio a causa del lockdown. Il lockdown ha offerto alle persone il tempo di riflettere positivamente sulla loro vita: il 39,8% dei pazienti e il 36,6% dei familiari hanno espresso di essere ora in grado di concentrarsi di più sulle cose davvero importanti per loro.
Per molti clienti, che già soffrivano di problemi mentali a causa del cancro, la pandemia COVID-19 ha causato ulteriori timori. Per altri, la pandemia ha prodotto un senso di pace. Le esperienze positive possono fornire un contributo per aiutare i pazienti e i membri della famiglia a coltivare la resilienza. Ad esempio, i terapisti possono aiutare i loro clienti ad esplorare quali valori sono importanti per loro e come possono vivere secondo questi valori, anche nel caso in cui le loro attività siano limitate a causa del cancro e del lockdown. Per essere preparati ad un futuro lockdown, può essere utile sollecitare i clienti a cercare forme sicure di contatto sociale (online). Questi risultati potrebbero facilitare la comunicazione tra i pazienti e gli operatori sanitari. Quando la paura e i sentimenti di solitudine vengono affrontati e normalizzati, spesso si allevia l’angoscia che li accompagna. In aggiunta, affrontare questi sentimenti potrebbe anche aiutare a indirizzarsi per cercare cure psicologiche, se necessario.
Loneliness and belonging: Exploring experiences with the COVID-19 pandemic in psycho-oncology
We explored experiences with the COVID-19 pandemic in patients or family members who sought help at a mental health care institute for psycho-oncology. Note that family members sought help for themselves, sometimes independently from the cancer patient.
On March 12, the Netherlands went into lockdown. Seven weeks after the lockdown, clients (outpatients and family members) were invited to participate in a survey on the psychosocial burden of the COVID-19 pandemic. Clients were mainly diagnosed with an anxiety disorder (including post-traumatic stress), somatic symptom disorder or depressive disorder.
The pandemic adds uncertainty for many patients, leading to additional worries. Their fears mainly concerned getting infected with COVID-19 (50.5%) and requiring treatment on the intensive care unit (58.0%). Many patients worried about being alone in the hospital (45.6%) and not being able to say farewell to family and friends in case of dying from COVID-19 (44.5%). Family members are mainly worried about infecting the patient (65.9%).
Next to fear, loneliness appeared to be a main concern of many clients: 36.3% of patients and 41.4% of family members reported feeling lonelier than before the pandemic. These feelings of loneliness seemed to fuel their worries regarding the cancer. Social outings offered a welcome distraction, leading their thoughts away from cancer. With that gone, their life is completely focused on cancer again.
However, a large group of patients (45.5%) and family members (41.5%) felt more at ease because of the lockdown. The lockdown offered people time to reflect positively on their lives: 39.8% of patients and 36.6% of family members expressed they were now able to focus more on things that are really important to them.
For many clients, who already suffered from mental problems due to cancer, the COVID-19 pandemic caused additional fears. For others, the pandemic created a sense of peace. These positive experiences can provide input for helping patients and family members to cultivate resilience. For example, therapists can help clients to explore what values are important to them and how they can live by these values, also in case their activities are limited due to cancer and lockdown. To be prepared for a future lockdown, it may be helpful to urge clients to seek safe forms of social contact (online). These findings might facilitate communication between clients and health care professionals. When fear and feelings of loneliness are addressed and normalized, it often relieves accompanying distress. Importantly, addressing these feelings might also help to take the step to seek psychological care if needed.
Link all’articolo originale https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32628307/