Categorie Alimenti: Verdura.

Cavoletti di Bruxelles

Cavoletti di Bruxelles

 

benefici cavoletti di Bruxelles

Famiglia: Cruciferae- Brassicaceae

Genere: Brassica

Specie: Brassica oleracea L.

 

Storia dei cavoletti di Bruxelles

Il cavoletto di Bruxelles (Brassica oleracea var. Gemmifera) ha origini in Belgio ed è coltivato in Inghilterra, Francia e Olanda.

 

Lungo il fusto della pianta si trovano i germogli di cavolini che costituiscono le parti eduli della pianta. Tali germogli sono considerati maturi quando hanno una grandezza simile a una noce o a un uovo di gallina.

 

Tipologie di cavoletti di Bruxelles

Esistono numerose varietà di cavoletti che si adattano a varie condizioni ambientali.

Le due varietà principali si dividono in base al periodo di produzione dei germogli: la prima, precoce, produce da fine settembre a novembre; mentre la seconda, tardiva, permette la raccolta da gennaio a marzo.

 

Tra le varietà più comuni:

  • precoci: Asgard, Cor, Lunet, Mallard, Mezzo nano, Nicoline, Porter, Riga;
  • semitardive: Citadelle, Héraclès, Kundry, Odessa, Pilar, Perfection, Rampart, Tornado;
  • tardive: Content, Edmund, Gabion, Igor, Lauris, Pinacle, Stat.

 

I cavoletti di Bruxelles vengono in genere cotti a vapore, al microonde o consumati freschi.

 

Proprietà nutrizionali dei cavoletti di Bruxelles

tabella con i valori nutrizionali dei cavoletti di Bruxelles

Valori nutrizionali dei cavoli di Bruxelles

I cavoletti di Bruxelles presentano un elevato contenuto di acqua e fibra solubile con elevato potere saziante ed effetto prebiotico per i batteri positivi del nostro intestino.

 

Tra le vitamine, quella maggiormente presente è la vitamina K, mentre per i minerali è il potassio. La presenza del potassio, a discapito di quella del sodio, è fondamentale per mantenere un corretto equilibrio tra questi due minerali e conseguentemente una buona salute cardiovascolare.

 

Benefici cavoletti di Bruxelles

Altre molecole presenti nei cavoletti di Bruxelles sono: la sinigrina che svolge un’azione antitumorale e il di-indolil-metano che esercita un’azione antibatterica e antivirale.

 

Inoltre sono presenti anche carotenoidi come luteina e zeaxantina, utili al buon funzionamento del processo visivo.

 

Il cavoletto di Bruxelles è composto da un’elevata quantità di clorofilla e glucosinolati che contribuiscono a dare proprietà benefiche sull’organismo. I glucosinolati, fitocomposti solforati, oltre a conferire un sapore amaro che allontana insetti e animali erbivori salvaguardando la salute della pianta, sembrano comportarsi nello stesso modo con le cellule tumorali. Scissi dall’enzima mirosinasi in isotiocianati e indoli, sembrerebbero avere un ruolo antiploriferativo contro le cellule tumorali ed in grado di alterare il metabolismo degli estrogeni. Per far si che la mirosinasi possa svolgere il proprio ruolo è necessario che i cavoletti vengano tagliati e masticati in maniera adeguata.

 

Il consumo di questo alimento potrebbe essere utile nel caso di ipovitaminosi di vitamina C e in caso di stipsi o costipazione, effetti avversi che possono essere legati al trattamento oncologico.

 

La porzione consigliata è di 200 grammi, che corrisponde a ½ piatto.

 

Con una porzione a crudo si soddisfa circa il doppio del fabbisogno giornaliero di vitamina K e un terzo del fabbisogno giornaliero di manganese, facendo riferimento alla popolazione adulta.

L’assunzione giornaliera raccomandata (RDA, Recommended Daily Allowance) di vitamina K per la popolazione adulta è di 140 µg (sia per gli uomini che per le donne); per il manganese invece è di 2.7 per gli uomini e 2.3 mg per le donne (sempre facendo riferimento alla popolazione adulta).

 

Interazioni cavoletti di Bruxelles

Se si assumono diuretici risparmiatori di potassio bisognerebbe evitare di eccedere con cibi ricchi di potassio, come i cavoletti di Bruxelles.

 

I cavoletti di Bruxelles possono interferire con l’azione degli anticoagulanti (warfarin), in quanto la vitamina K contenuta in essi può rendere il farmaco meno efficace.

 

Questo alimento rappresenta anche una fonte di goitrogeni, pericolosi per chi soffre di disturbi alla tiroide.

 

Produzione e Tecnologia dei cavoletti di Bruxelles

Caratteri botanici dei cavoli di Bruxelles

Il cavoletto di Bruxelles è un ortaggio crocifero.

La pianta presenta fusto eretto con altezza di circa 1 metro, le foglie sono verdi e lungo il fusto portano “glomeruli rotondi” (germogli di cavolini), mentre all’apice è presente un “ciuffo di foglie “.

 

Coltivazione dei cavoli di Bruxelles

Vegeta bene nelle zone caratterizzate da estate fresca e umida e da inverno mite, clima tipico di alcune zone del nord Europa; si adatta bene a terreni di diversa natura anche se preferisce quelli ben drenati e di medio impasto.

 

La riproduzione della pianta avviene per seme.

I semi sono di forma simile a quella di altri cavoli e hanno bisogno di 6-7 giorni per germogliare e per far fuoriuscire la plantula.

Subito dopo il trapianto è opportuno irrigare 2/3 volte per facilitare l’attecchimento e poi altre 2/3 durante la coltura.

 

La semina avviene nel periodo compreso tra aprile-maggio fino a giugno-luglio. Ad attecchimento avvenuto bisogna eliminare le piante morte, rincalzare le piante e sistemare contemporaneamente il terreno per predisporlo alla distribuzione del concime.

 

Produzione dei cavoli di Bruxelles

La raccolta dei germogli avviene mano a mano che questi raggiungono grandezza di una noce o al massimo di un uovo di gallina.

La produzione dei cavoletti di Bruxelles dipende da numerosi fattori come il clima, il terreno, la cultivar.

 

Stagionalità dei cavoletti di Bruxelles

Sul mercato italiano si possono trovare da novembre a marzo.

 

Preparazione e Conservazione dei cavoletti di Bruxelles

È possibile conservare i cavoletti di Bruxelles in frigo a 1-2°C anche per più di un mese ed è possibile utilizzarli in cucina con svariati metodi di cottura, ad esempio rosolati, cotti in padella, al vapore o bolliti.

 

In generale si consiglia di cuocerli il meno possibile con poca acqua per evitare che sostanze come i glucosinolati si riducano a causa del calore. Questo processo può essere evitato se i cavoletti vengono stufati a vapore e successivamente saltati velocemente in padella.



    • AIFA, sintesi della Guida FDA sulle interazioni Farmaci-Alimenti.
    • nal.usda.gov
    • Gupta P., Kim B., Kim SH., Srivastava SK (2014) “Molecular targets of isothiocyanates in cancer: recent advances”, Molecular Nutrition & Food Research, 58(8):1685-707.
    • Hwang Es., (2017) “Influence of Cooking Methods on Bioactive Compound Content and Antioxidant Activity of Brussels Sprouts.” Preventive Nutrition and Food Science, 22(4): 353–358.
    • LARN livelli di assunzione di riferimento di nutrienti e energia per la popolazione italiana. IV revisione. SICS, 2014; p. 8.
    • Liotta E., Pelicci PG., Titta L., (2016) “La dieta SmartFood”, Rizzoli, Milano.
    • www.aicr.org
    • www.bda-ieo.it
    • www.humanitas.it
    • www.nal.usda.gov