Categorie Alimenti: Carne.

Coniglio

Coniglio

 

carne di coniglio

Famiglia: Leporidae

Genere: Oryctolagus

Specie: Oryctolagus cuniculus

 

Storia del coniglio

Il coniglio (Oryctolagus cuniculus) è un mammifero appartenente alla famiglia dei Leporidi.

 

La specie oggi allevata deriva dal coniglio selvatico europeo, diffuso in Europa centro-meridionale e in Africa settentrionale. Il coniglio selvatico è molto più piccolo del coniglio domestico comune e raramente supera il chilogrammo.

 

Il maggior Paese produttore a livello mondiale di carne di coniglio è la Cina seguita dall’Italia, che detiene quindi il primato a livello europeo fornendo il 40% della produzione.

In Italia l’allevamento e la produzione di carne di coniglio si colloca al quarto posto dopo la carne bovina, suina ed avicola.

 

La diffusione territoriale della produzione cunicola italiana non risulta omogenea poiché influenzata da diversi fattori, quali il clima e motivi tecnico-strutturali.

 

Tipologia e qualità della carne di coniglio

Le razze domestiche allevate sono numerose e si distinguono, a seconda della mole, in pesanti, medie e leggere.

 

La qualità delle carni cunicole commercializzate in Italia e nell’intera Unione Europea si caratterizza, di norma, per la scarsa uniformità; ciò dipende dalle differenze riscontrabili tra le varie razze e ibridi commerciali impiegati, dall’età e dal peso alla macellazione.

 

Il coniglio in commercio si può trovare intero, come coscio o frattaglie.

 

Proprietà nutrizionali del coniglio

tabella con i valori nutrizionali delle frattaglie, del coscio e del coniglio intero
Tabella con i valori nutrizionali del coniglio: coscio, frattaglie e intero

Valori nutrizionali del coniglio

Le carni di coniglio, come quelle avicole, sono definite “carni bianche”, sono caratterizzate da un contenuto di lipidi relativamente basso, da un buon apporto di proteine e dall’assenza di fattori allergenici o antinutrizionali.

 

La composizione nutrizionale, come si può notare in tabella, presenta valori simili ad eccezione del contenuto lipidico che risulta differente a seconda della tipologia e del taglio della carne preso in esame.

 

Il coniglio presenta anche un buon contenuto di fosforo, zinco e di vitamina B12.

 

Benefici del coniglio

La carne di coniglio è un’ottima fonte di proteine ad alto valore nutrizionale, che sono cioè costituite da tutte gli amminoacidi essenziali che bisogna introdurre con l’alimentazione.

 

Inoltre la carne, proprio per la sua composizione, è adatta ad essere consumata in molti tipi di alimentazione come quella degli anziani e dei bambini.

 

La porzione standard di consumo è 100 grammi, che corrisponde circa a una fetta di petto di coniglio.

 

Produzione e Tecnologia del coniglio

Caratteristiche del coniglio

In Italia, la carne di coniglio viene ottenuta in genere dalla macellazione di animali di 2,5 kg di peso e nel periodo compreso tra 11 e 13 settimane.

 

La femmina ha un periodo di gravidanza della durata di 30 giorni, può partorire da 6 a 7 volte all’anno (se la stagione è favorevole e se vi è disponibilità di alimenti) con una media di 6-7 piccoli per nidiata, che sono in grado di abbandonare il nido dopo 3 settimane.

I piccoli dopo cinque mesi sono già atti alla riproduzione, anche se lo sviluppo completo viene raggiunto non prima degli otto mesi.

 

Allevamento del coniglio

La filiera di produzione cunicola italiana è costituita sia da piccoli allevamenti, sia da allevamenti intensivi (professionali).

Nella quasi totalità dei casi gli allevamenti sono a ciclo chiuso, ovvero è presente sia il settore di riproduzione sia il settore di ingrasso, collocati in locali separati.

 

I conigli vengono allevati in gabbie di rete metallica disposte in uno o più piani (conigliera).

Sono animali sensibili a fattori stressanti, bisogna quindi assicurare l’aerazione e la luminosità, una temperatura e un’umidità costanti; è inoltre obbligatorio possedere un sistema di raccolta di feci e urine che deve essere di facile manutenzione e disinfezione.

 

I conigli adulti sottoposti all’ingrasso sono alimentati con grano, crusca, farine o alimenti misti concentrati.

 

Produzione della carne di coniglio

I conigli che arrivano nell’impianto di macellazione vengono selezionati, storditi e portati nella zone di macellazione.

 

La fase successiva è il “dissanguamento”: il sangue che gocciola viene raccolto in una apposita vasca mantenuta costantemente pulita, mediante un impianto di aspirazione a vuoto.

 

Segue quindi la fase di scuoiamento. In seguito il coniglio è pronto per essere eviscerato, operazione che avviene in una zona munita di apposita vasca di raccolta.

 

Una volta eviscerati i conigli sono sottoposti al controllo sanitario, per stabilire la loro idoneità alla vendita, e successivamente trasportati nella zona in cui è posizionata la cabina per il lavaggio delle teste, dove si provvede ad asportare il sangue residuo.

L’animale viene quindi trasferito dalla catena di macellazione a quella del tunnel di raffreddamento, dove si abbatte la temperatura fino a 4°C.

 

Infine il coniglio viene portato nel reparto di confezionamento per l’ottenimento del prodotto finito; qui viene confezionato intero, in cassetta da più capi o in confezione singola, o tagliato e confezionato in porzioni secondo le esigenze di mercato.

 

Al momento della vendita il peso oscilla fra i 2,2 e i 3 kg, con valori medi che si aggirano sui 2,5 kg.

Il peso della carcassa, in media 1,6 kg, è più elevato che negli altri paesi europei, imponendo cicli d’allevamento più lunghi (75-85 giorni), contro i (65-70 giorni) di Francia e Spagna dove il consumatore preferisce carcasse più leggere.

 

Stagionalità del coniglio

La carne di coniglio si può reperire durante tutto l’anno.

 

Preparazione e Conservazione del coniglio

Al momento dell’acquisto è consigliabile prediligere tagli magri scegliendo carni dal colore rosa chiaro e con un grasso di colore bianco; infatti carni di colore diverso e il grasso di colore giallo sono indice di una cattiva conservazione.

Inoltre una buona carne di coniglio deve presentare il fegato di un colore rosso vivace e le cosce carnose.

 

La carne di coniglio si conserva, al pari di altre carni bianche, nei ripiani più freddi del frigorifero per un tempo massimo di 3 giorni, avvolta in pellicola da alimenti.

Può essere congelata, avendo l’accortezza di consumarla entro due mesi.

 

I metodi di cottura da prediligere sono quelli in padella (utilizzando un filo d’olio) o al vapore.

 

In base al piatto che si desidera preparare converrebbe scegliere l’esemplare più adatto; per l’arrosto è preferibile un coniglio giovane di 1,5 kg circa di peso; per il coniglio in umido è più adatto un esemplare adulto, che possiede una carne meno tenera ma risulta più saporito. Inoltre, durante la cottura prolungata in umido, converrebbe aggiungere del brodo vegetale durante la preparazione evitando così di eccedere con condimenti che risulterebbero molto più grassi.



  • • Castellini C. “Dispense di avicoltura”, Dipartimento di Scienze Zootecniche, Università degli Studi di Perugia.

    • Desolei M. (2008-2009) “Miglioramento della conversione alimentare e dell’efficienza di utilizzazione proteica nel coniglio in accrescimento”, tesi di laurea, Università degli Studi di Padova.

    • Masia F. (2009-2010) “Lo svezzamento nel coniglio: effetti della stagione e dell’età sulla produzione e qualità della carne”, tesi di dottorato, Università degli Studi di Sassari.

    • Salvadori D. (2006-2007) “Studio delle risposte produttive e fisiologiche di conigli in accrescimento allevati con diverse condizioni luminose e in presenza di un arricchimento della gabbia”, tesi di laurea, Università degli Studi di Padova.

    www.agraria.org

    www.bda-ieo.it

    www.humanitas.it

    www.treccani.it